Una festa della trebbiatura 4.0: è quella che da alcuni anni si tiene, per iniziativa del Gruppo Spazzoni, a Izzalini di Todi. Nella tenuta agricola, facente parte delle attività imprenditoriali della società di “trading, logistic and agriculture”, a fine luglio sono convenute quasi 500 persone, tra clienti, fornitori, collaboratori e operatori a diverso titolo nel comparto primario.
“E’ una iniziativa per tramandare in modo nuovo – ha spiegato Vittorio Spazzoni, amministratore del Gruppo – lo spirito di condivisione di una storica tradizione, quella appunto della festa della trebbiatura, il momento forse più importante nel mondo rurale del passato”.
La Spazzoni Spa è continuata a crescere anche nell’ultimo anno, arrivando a toccare i 200 milioni di fatturato e le 600 mila tonnellate di prodotti movimentati, tra cereali (mais grano tenero, duro ed orzo) e farina di soia, materie prime di base destinate ai settori Feed e Food.
Il core business dell’attività resta quello di approvvigionare il mercato italiano, deficitario del 50% del suo fabbisogno, con produzioni dalla provenienza e qualità garantita. Ungheria, Serbia, Croazia (dove ha sede la Società croata Spazzoni SE) Romania e Ucraina sono i principali Paesi di riferimento, con alcuni dei partner stranieri presenti anche alla cena della trebbiatura a Izzalini per portare la loro testimonianza.
La cena è stata anche l’occasione per fare il punto sulla stagione cerealicola appena conclusa. “E’ un anno negativo purtroppo per i raccolti nazionali – spiega Vittorio Spazzoni – con l’andamento meteorologico dei mesi di maggio e giugno che ha penalizzato sia la quantità che la qualità delle produzioni italiane, andando ad accrescere ulteriormente il gap esistente rispetto al fabbisogno. L’importazione resta in ogni caso una necessità strutturale, da qui il nostro impegno per assicurare all’Italia, soprattutto dalla vicina area balcanica, materie prime dalla provenienza sicura”.
“Alla luce del forte sbilanciamento rispetto al fabbisogno dell’industria agroalimentare – sottolinea ancora Vittorio Spazzoni – la tutela e valorizzazione della produzione nazionale e l’importazione dall’estero non sono in antitesi. Da qui lo spirito inclusivo della nostra festa della trebbiatura, dove i diversi attori del settore, incluse le diverse organizzazioni professionali di categoria, trovano un momento unitario per confrontarsi fuori dai ruoli e dalle posizioni che presidiano come agricoltori, commercianti o anche semplici produttori”.
A conferma della filosofia di cui sopra, il comparto agricolo del Gruppo Spazzoni si compone di due aziende con due mission differenti: l’Agricola la Pescara, che conduce 350 ettari di seminativi destinati alle colture cerealicole dell’areale locale, e la più giovane Terre di Todi, nella cui sede si è svolta la festa e che ha come principale obiettivo la valorizzazione del territorio.
A partire dall’olivo e dall’olio, presente a tavola e proveniente dai 5.000 olivi, di cui 3.000 di nuovo impianto presenti sui terreni di Izzalini.
A guidare questa realtà è Sofia Angeli Coarelli, imprenditrice di quarta generazione. “La missione dell’azienda, di cui è socia mia cugina Ludovica Friggi – spiega – è quella delle produzioni di qualità, da cui anche la certificazione biologica e la Denominazione di origine protetta”.
Terre di Todi produce al momento due tipologie: il Nativo, un blend particolarmente curato, e un monovarietale di Moraiolo; una terza etichetta uscirà proprio con la produzione della campagna in corso.
L’azienda, dove è stata impiantata anche una tartufaia, intende sviluppare anche l’hospitality, con il recupero dei casali presenti nella tenuta, e il settore vitivinicolo, rispetto al quale al momento si fregia di una piccola produzione di rappresentanza”.
Parole chiave per Terre di Todi, che tra l’altro è stata premiata in riferimento al “women empowerment” in un settore dove la presenza femminile è stata in passato marginale, sono integrità, innovazione, responsabilità, sostenibilità ambientale e sociale.
“Territorialità, qualità e inclusività sono i fari di riferimento – ribadisce Sofia Angeli Coarelli – confermando appunto come all’interno del Gruppo Spazzoni convivano bene le diverse dimensioni, quella della tutela della produzione agricola, la valorizzazione del territorio e la visione internazionale”.

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