L’Ance Umbria ha incontrato a Perugia i parlamentari umbri per discutere della difficile situazione che si è venuta a creare sulla Perugia – Ancona a causa del concordato preventivo di Astaldi. Al termine della relazione del presidente Stefano Pallotta, che non le ha mandate a dire, deputati e senatori presenti hanno firmato una risoluzione con destinatario il Governo.
Partiamo dalla tormentata storia di una direttrice che avrebbe dovuto facilitare di molto i collegamenti tra Umbria e Marche: con soldi pubblici, nel 2003, Anas, Regione Umbria, Regione Marche, Camera di Commercio di Perugia, Ancona e Macerata, Provincia di Perugia e Macerata crearono una società di progetto per realizzare i lavori della nuova viabilità tra le due regioni, la Quadrilatero Spa. Questa, nel 2006, sottoscrive un contratto con un consorzio di imprese che, in poco più di tre anni, avrebbe dovuto completare l’arteria stradale. Che a questo punto potremmo definire ‘maledetta’: “Nel corso degli anni abbiamo assistito ai fallimenti delle imprese che si sono succeduti nei rapporti con Quadrilatero, prima Baldassini Tognozzi Pontello, poi Impresa spa e ora siamo alle difficoltà di Astaldi spa”
Aggiunge Pallotta: “Solo colpa del destino cinico e baro se ci troviamo ancora una volta in una condizione che rischia di portare un bassissimo colpo all’economia e ai livelli occupazionali dei nostri territori? Non ci sono, per caso, riflessioni da fare, o forse addirittura indagini, sui meccanismi di affidamento dei lavori, sulla congruità degli importi messi a gara e su quel forsennato sistema di scatole cinesi che hanno portato in passato e rischiano di nuovo di portare al fatto che gli unici che hanno lavorato, regolarmente, nei tempi e nei modi giusti, potrebbero non essere pagati?”.
Sconsolato, Pallotta ammette: “Ci risiamo, l’operazione è riuscita ma, purtroppo, il paziente è morto”. E ancora: “Ora da più parti si vorrebbe riprendere, ma in che modo? Le imprese che finora hanno lavorato non solo non vogliono, ma non sono materialmente in grado di riprendere i lavori senza avere assicurazioni certe sui propri crediti. Noi vorremmo passasse per la prima volta in Italia un messaggio: il completamento dell’opera non può passare sulla pelle delle piccole imprese che hanno lavorato e fornito nel cantiere della Perugia – Ancona e che oggi vengono messe in ginocchio dal concordato preventivo di Astaldi”. Le imprese che hanno lavorato “offrono ampia disponibilità alla ripresa del cantiere, ma prioritariamente bisogna risolvere il grave problema ingenerato dal concordato preventivo di Astaldi”.
Infine, c’è stata la risoluzione firmata da Tiziana Ciprini (5 Stelle), Raffaele Nevi (Forza Italia), Walter Verini (Partito Democratico), Franco Zaffini (Fratelli d’Italia) e Virginio Caparvi (Lega Nord): “Chiediamo al ministro delle Infrastrutture di accogliere immediatamente la richiesta di convocare un incontro ministeriale per sbloccare la situazione. Si tratta di una urgenza di grande serietà. L’incontro è stato chiesto nei giorni scorsi dalle Regioni Umbria e Marche, con il sostegno unanime del Consiglio Regionale. Si tratta di una situazione difficile ma, pure nella vicenda del concordato, si possono e debbono trovare soluzioni immediate per garantire alle imprese e ai lavoratori il saldo delle spettanze e la conseguente ripresa dei lavori. Su questo ci sarà il pieno sostegno di tutti i parlamentari dell’Umbria”.