L’ingresso in Confcommercio dell’Associazione Guide Turistiche dell’Umbria, assieme all’associazione GAIA Guide Interpreti Accompagnatori Associate, completa e rende più forte la filiera di settore, in un momento in cui tutte le energie utili devono convergere per superare l’emergenza e far ripartire, appena possibile, l’economia turistica regionale. Ne è convinta Confcommercio Umbria, naturalmente, che già rappresenta gli imprenditori del ricettivo, gli agenti di viaggio, i gestori dei campeggi, i pubblici esercizi.

“Le guide dell’Umbria condividono con tutti gli altri attori del settore il crollo del business turistico, con punte drammatiche di stop all’attività nelle aree, come Assisi, dove è scomparso il turismo organizzato che è il principale beneficiario dei loro servizi”, commenta Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria.

“Abbiamo chiesto alla Regione Umbria – aggiunge – di prevedere ulteriori aiuti speciali per questa categoria di professionisti e stiamo lavorando a progetti condivisi da tutti i protagonisti della filiera turistica che li includono. La ripartenza del turismo nel post covid non può avvenire senza il coinvolgimento di tutti i comparti che ne fanno parte e che possono dare il loro contributo”. 

“Il nostro è un settore fragile, ma anche strategico, per l’attenzione con cui sa leggere il territorio e per il contatto strettissimo con il turista”, dice Maddalena D’Amico, presidente dell’ Associazione Guide Turistiche dell’Umbria.

“E’ il primo a subire le ondate di crisi del turismo, come accadde ad esempio dopo l’11 settembre e nel post terremoto. La crisi scatenata dal covid non ha però precedenti, perché da tanti mesi c’è il fermo totale delle attività. Questa crisi è riuscita a far emergere ed accentuare tanti problemi già legati a una professione che deve essere valorizzata e tutelata, soprattutto dall’abusivismo che l’assedia.

Al contrario, oggi ci muoviamo in uno scenario normativo privo di tutele e certezze. La libera circolazione delle professioni voluta dall’Europa da noi ha prodotto una situazione confusa, dove non si capisce più nemmeno quali siano i criteri per l’accesso alla professione.

Mentre un tempo si richiedevano competenze ben legate al territorio dove si sarebbe lavorato, oggi sono saltati molti dei criteri di selezione e di qualità.

L’Associazione Guide Turistiche dell’Umbria – sottolinea la presidente D’Amico – ha una storia lunga quarant’anni, duranti i quali si è fatta promotrice di grandi azioni di tutela ottenendo anche risultati di cui siamo molto fieri, come la possibilità di portare le nostre competenze in molti luoghi dell’Umbria che prima ci erano preclusi. 

Oggi vogliamo rafforzare il dialogo con gli altri attori del turismo, mettendo sul tavolo le nostre competenze, la nostra esperienza ma anche la nostra grande determinazione a ripartire, in una logica di rete che l‘attuale situazione economica rende imprescindibile”.

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