Giuliano Granocchia è molto chiaro nel suo intervento :”Basta lo stormire d’ali di una farfalla per scatenare un uragano. Questa famosa locuzione può essere la perfetta metafora per giudicare il nuovo Dpcm del governo Conte e le ricadute che avrà sull’economia del nostro paese. Dalla lettura dei nuovi provvedimenti questi possono sembrare poca cosa se confrontati con il lockdown totale, ma diventano dirompenti se sommati alla crisi già in atto e inseriti in un quadro di paura che sta nuovamente montando. Settori in sofferenza come quello della ristorazione (in senso ampio) con le nuove disposizioni vedranno scomparire altre migliaia di imprese con altrettanti posti di lavoro cancellati. Schiacceranno il settore del wedding e del catering, che avevano già visto crollare del 75/80% il proprio fatturato. Assesteranno un colpo mortale ad agenzie turistiche e aziende di trasporto privato; cancelleranno gran parte del settore culturale legato a concerti e spettacoli teatrali non contenendo misure a loro favore. La chiusura anticipata, il dover servire solo ai tavoli, i lunghi tempi dei tamponi nel caso di controlli stanno mettendo in difficoltà migliaia di attività che non si erano arrese, ma che dovranno farlo se il Governo non modificherà molte scelte e modelli organizzativi.”
Le misure prese per contrastare l’aumento dei contagi,continua il presidente Confesercenti Umbria, spesso intervengono dando per scontato le ragioni di questo aumento. In queste settimane abbiamo assistito all’incapacità di organizzare il trasporto pubblico per la riapertura delle scuole e la ripresa dei pendolarismi di massa. Le gravissime carenze del Sistema Sanitario nell’organizzare prelievi in condizioni civili hanno riempito le cronache di stampa e televisione.
Di fronte a questo, non negando in modo categorico i rischi del virus, si scarica nuovamente tutto su imprese e famiglie. Controlli serrati, norme chiare, sostegno alle attività che sono costrette a non lavorare. Questo è necessario fare e non pensare solo al bastone.