Usufruire del bando “Fondo salva made in Italy” per rilanciare ristoranti, agriturismi e produttori agricoli dell’Umbria, dopo la pandemia Covid. Il fondo garantisce ai titolari del canale horeca la possibilità di avere un rimborso per gli acquisti dei prodotti 100% made in Italy, grazie a una dotazione di 600 milioni di euro con cui le imprese possono richiedere un contributo a fondo perduto da 1.000 a 10.000 euro.
Cia Agricoltori Italiani Umbria, Confcommercio Umbria e i Gal del territorio regionali alleati strategici intorno alla opportunità che offre il bando nazionale ai ristoratori, grazie al rinnovo del progetto Osterie del Gusto, e alla la creazione di un circuito composto da ristoranti ed agriturismi, denominato Gustum, che ha come obiettivo la valorizzazione del settore della ristorazione e della produzione agroalimentare del territorio umbro.
L’emergenza sanitaria ha costretto molti ristoratori ad incrociare le braccia e, di conseguenza, ha paralizzato in buona parte anche le vendite dei tanti produttori che avevano nel canale Horeca uno dei principali sbocchi. Il progetto, che sfrutta le enormi potenzialità del bando per i prodotti made in Italy, è realizzato in cooperazione tra le due associazioni di categoria e finanziato dal GAL Alta Umbria (capofila), GAL Media Valle del Tevere, GAL Trasimeno-Orvietano e GAL Valle Umbra Sibillini, in collaborazione con il Cesar (Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale), con il quale è già stato definito il logo del circuito e predisposto il disciplinare a cui dovranno aderire tutte le imprese interessate a farne parte.
Nel disciplinare sono state individuate le caratteristiche degli operatori che aderiranno al circuito Gustum: requisiti del locale, particolarità dell’offerta gastronomica e efficienza del servizio. L’obiettivo è quello di garantire al cliente degli esercizi aderenti un’esperienza irripetibile fatta di un’offerta di qualità e in linea con la tradizione gastronomica e la produzione agroalimentare del territorio.
Il cliente dovrà percepire chiaramente ‘di trovarsi in Umbria’, consapevole di vivere un’esperienza gastronomica con delle peculiarità ben definite e non ripetibile in altre regioni.
“In uno scenario così confuso e perfino drammatico per i 5 mila pubblici esercizi umbri – commenta Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbria – abbiamo avvertito l’esigenza di lavorare oggi per costruire le basi di un rilancio che speriamo quanto più vicino possibile. Per questo abbiamo fortemente voluto un progetto che offrirà alle imprese umbre, una volta superato questo drammatico momento, uno strumento concreto in più per progettare il futuro che vorranno”.
“La possibilità di instaurare rapporti tra gli agricoltori e il mondo della ristorazione – sottolinea il presidente Cia Umbria Matteo Bartolini – ha un duplice vantaggio: da un lato rappresenta una nuova opportunità commerciale dopo una fase di depressione dei consumi dovuta alla pandemia, dall’altro la ristorazione ha il compito di valorizzare la qualità e i tratti distintivi e unici della materia prima e dei piatti locali e, pertanto, gioca un ruolo fondamentale di ambasciatore del cibo made in Umbria. Assaggiando un piatto tipico in un ristorante, quel cliente tornerà ad acquistare le materie prima direttamente dal produttore, incentivando anche la filiera corta”.
“I Gal umbri – dichiara la presidente Gal Alta Umbria Giuliana Falaschi – hanno un ruolo determinante nel progetto Osterie del Gusto. Come Gruppi di Azione Locale dobbiamo, infatti, puntare su progetti di sviluppo innovativi e di qualità. Promuovere e valorizzare l’offerta gastronomica dei nostri territori su scala nazionale è assolutamente prioritario, e sono certa che l’intervento si rivelerà importantissimo per la ripartenza del comparto della ristorazione locale”.
La finalità turistica del progetto è evidente e, proprio per questo, la parte finale dell’intervento, che si svilupperà nelle annualità 2021 e 2022, prevede l’attivazione di una campagna promozionale del circuito Gustum su scala nazionale. La campagna si articolerà su diversi livelli (social, media, riviste di settore, eventi, ecc) ma al centro ci sarà sempre l’aspetto legato all’emozione e all’unicità che i diversi territori umbri sanno regalare a tutti i visitatori, in particolare quelli più esigenti sotto l’aspetto gastronomico.
È, inoltre, prevista una fase di concertazione tra il settore della ristorazione e le imprese agricole (attraverso lo strumento degli incontri B2B) per favorire l’incontro tra domanda di prodotto e offerta del territorio. Anche la Regione ha sposato immediatamente il progetto, sottolineandone la validità sotto l’aspetto dell’aggregazione delle imprese del comparto ristorativo, tradizionale e rurale, e dal punto di vista della creazione di un brand Umbria anche nell’ambito prettamente gastronomico. Nei prossimi mesi è prevista la pubblicazione di un avviso pubblico per individuare e selezionare i ristoranti e gli agriturismi che intenderanno partecipare al progetto ed entrare nel circuito.
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